IL LUTTO DELL’UNIVERSO
AZIONE SACRA  PER LO SANTO SEPOLCRO
POESIA DI FRANCESCO SBARRA
SCOPERTOSI IL SS. SEPOLCRO
comparisce chi rappresenta li quattro elementi

ACQUA. TERRA. FOCO. ARIA.

[ 2 ]
ACQUA

Io, che là nel Giordano
Aspersi al REDENTOR l’aurato Crine,
Hoggi per la sua mano,
Che di Gratie Divine
Mai non si scorse ignuda,
Lavo gl’impuri Piedi a l’empio Giuda!
TERRA
Io, che, quando s’accinse
A formar l’Huom l’Artefice Supremo,
D’artificio sì bel materia fui,
Hora dunque di Lui,
Che, vago sol di debellar l’Inferno,
Prega, sospira, e langue,
Bever degg’io, infelice,
misto al Sudore il Sangue!
FOCO
Io, che dentro al Deserto,
In Colonna di Foco,
Lucido, apparsi, e quivi
Fui del Popolo Hebreo scorta fedele;
Homai, con fosca Luce,
Ahimè, son fatto Duce
A la Turba crudele, al Popol rio,
Che già ne vien superbo
Sol per condurre à dura morte un DIO?
ARIA

Ahimè! quell’Io pur sono,
Ch’all’ingresso di CHRISTO
Dentro à Gierusalemme
Replicai d’ogni intorno Eco Festiva,
E pur mesta, e languente
Homai che in questa riva
Giungon le Turbe rie di CHRISTO à fronte,
Celando le mie pene,
Risuonar mi conviene.
Stridi, horrori, bestemmie oltraggi, ed onte?
[ 3 ]
ACQUA

Ecco si spingono,
TERRA

Ecco si stringono
a 2

Le schiere orribili
Sempre di più.
ARIA

Già, già s’appresentano,
FUOCO

Già, già s’avventano
a 2

Crude terribili
Verso GIESÙ.
a 4

Et io, lasso! rimiro
Sì lagrimevol Caso e non sospiro!
ACQUA

Ahi! com’è pallido,
TERRA

Ahi! com’è squallido,
a 2

Tra l’empie Furie
Il Redentor!
ARIA

Gl’Astri scintillano,
FOCO

Gl’Astri sfavillano,
a 2
A tant’ ingiurie,
D’alto dolor.
a 4
Et Io, lasso! Rimango
Qui spettator del tutto, e pur non piango!
ACQUA
Ecco gli indomiti
TERRA
Ch’il Fior distruggono
De la Beltà.
ARIA, FUOCO
Ecco i Discepoli,
Che mesti fuggono
In quà, e in là.
a 4
Et io,
FUOCO
che fervido,
ACQUA
che frigido,
ARIA
che vario,
TERRA
che stabile
a 4
Vissi fin quì,
FUOCO
Non avvampo,
ACQUA
Non agghiaccio,
ARIA
Non sospiro,
TERRA
Non vacillo,
a 4
Dal duolo in questo Dì.
FUOCO
Homai s’accusa la Bontade istessa;
TERRA
Già dall’Huomo inhuman si sferza un DIO;
ARIA
Già si libera il Reo, si danna un Pio;
ACQUA
La Colpa è salva, e l’Innocenza oppressa
ACQUA
E tu, dal duol profondo,
TERRA
non ti riduci al nulla, ò cieco Mondo!
FUOCO
E tu, che d’atro velo ti
ARIA
cingi homai; tanto comporti ò Cielo!
ACQUA
Ma con chi parlo ahimè?
TERRA
Con chi ragiono?
ARIA
Dove, dove son Io?
FUOCO
Che fò? che penso?
[ 4 ]
ACQUA
In horrido Trono
Avvinto l’Immenso
Può scorgersi già!
TERRA
L’Artefice mio,
Ne d’Huom, ne di DIO
Più forma non hà.
ARIA
Di mano sì industre
Vil Canna palustre
Lo Scettro sol è!
FUOCO
Corona di spine
Le Tempie Divine
Trafigge il mio Re!
ACQUA
Tradito,
TERRA
Negato,
ARIA
Schernito,
FUOCO
Sprezzato,
ACQUA
Ecco rivolge, fra lo stuolo indegno,
TERRA
Sotto gravoso Legno, al Monte il passo.
ARIA
Ecco, misero, e lasso,
FUOCO
In mezzo à l’empie squadre
S’incontra ne la Madre afflitta, e pia.
a 4
Et ecco, in rivedersi,
Cadon à un tratto, immersi dentro un mar di dolor,
CHRISTO, e MARIA
[ 5 ]
TERRA
Mà, da la Madre al fine
Lo disgiungon’ à forza
Le Masnade ferine.
ACQUA
Homai rivolge il piè.
ARIA
Già con strepito vario
A la morte lo trahe lo stuol feroce.
FUOCO
Ahimè, che veggio,  ahime!
a 4
Eccolo nel Calvario,
Eccolo in Croce.
FUOCO
D’un tenebroso velo
Tutto s’ammanta il Cielo.
ARIA
Più tremanti, e men belle,
Si mostrano le Stelle.
TERRA
Mesta, sanguigna, e bruna,
Si riduce la Luna.
ACQUA
Con funesto pallore
Il Pianeta Maggiore,
Confonde ogn’hor
Di più l’Occaso, e l’Orto.
a 4
Ahi che spira GIESÙ! CHRISTO è già morto.
Viene chi rappresenta
LA MADRE NATURA
[ 7 ]
L’HUMANA NATURA
Che fai, misero Mondo?
Che pensi, ò DIO!
Mentre de l’alta Mole
A l’amaro languir langue Natura?
Cinto d’horror profondo,
Il Cielo ecco s’oscura:
Ecco mesti, e piangenti
Gl’Astri, la Luna,
Il Sole e gl’Elementi.
[ 8 ]
Ah non fia vero,
Che, se sconvolgesi
L’alto Emisfero
Per la pietà,
Il basso Mondo
Non riconvertasi,
Dal duol profondo,
Qual pria fù già,
Si, si: tanto si dee: ricopra il tutto
Mestitia, Oscurità,
Spavento, e Lutto.
Dal cupo Centro,
La Terra scuotasi,
E resti dentro
L’Acque del Mar.
Il Foco aggiri,
S’infetti l’Aria,
E Morte spiri
Col respirar.
Si sconcertino i Poli, e di repente,
Torni la Luce à l’Ombra,
Il tutto al Niente.
[ 9 ]
FUOCO, ARIA, ACQUA, TERRA a 4
Sì, sì, questo, sì, sì,
Del Mondo ingrato fia l’ultimo Dì.
ACQUA
Per alto spavento,
ARIA
Per fosco terrore,
TERRA
Per fiero tormento,
FUOCO
Per aspro Dolore,
ACQUA
Gela,
ARIA
Sospira,
TERRA
Si lamenta,
FUOCO
Geme
ACQUA
L’Acqua
ARIA
L’Aria
TERRA
La Terra
FUOCO
Il Foco
a 4
insieme
L’HUMANA NATURA
A l’opra, dunque, à l’opra
Ogni fido Elemento;
Vada il tutto sossopra
In un momento.
a 4
Non s’indugi più nò;
L’Huomo, sè Morto è DIO,
Viver non può.
ACQUA, TERRA
Io già pien d’ira,
ARIA, FUOCO
Io, con funesti accenti,
ARIA
Voglio infestar
ACQUA
Voglio assorbir
FUOCO
Voglio abbruciar
TERRA
Voglio inghiottir
a 4
Quest’empi.
Viene chi rappresenta
LA DIVINA MISERICORDIA
[ 10 ]
DIVINA MISERICORDIA
Fermate homai, fermate
Così fervido sdegno:
E, stupidi, ascoltate
Chi parla, e chi son’Io,
Ch’à voi ne vengo.
Io son quella, che sola
Impedisco, e disarmo
Al sovrano Tonante
La Destra fulminante.
Io quella fui, che feci al Rè del Cielo,
Sotto passibil velo,
Purgar col proprio Sangue i falli altrui.
Non è, non è già morto,
Per distrugger il Mondo,
Il Fabro eterno:
Mà per salvar l’insano,
Egro Gener Humano,
Che già trà l’arse
Fauci era d’Averno.
[ 11 ]
Dunque, ò Madre sovrana,
Torna pur in Te stessa, e Voi, felici,
Tornate a ripigliar gli usati uffici.
[ 12 ]
L’HUMANA NATURA
M’acqueto, e mi rivolgo
A la mia cura primiera.
[ 13 ]
FUOCO, ARIA, ACQUA, TERRA a 4
Et Io, che nova brama in seno accolgo,
Ritorno à la mia Sfera.
Partono li Elementi: e la Natura.
[ 14 ]
DIVINA MISERICORDIA
Mondo frale, in qual periglio
Era ogn’Alma, in Ciel gradita.
Se d’un DIO l’unico FIGLIO
Non veniva à darli aita.
Nel precipitio,
Nel rio supplitio
Già cadea, mà nol soffersi;
Quindi aspersi
Di me stessa quel DIO, ch’in terra scese,
E per l’Huomo inhumano human si rese.
A qual pena, in breve instante,
Soggiacevi, egri mortali,
Se quaggiù l’Eterno Amante
Non curava i vostri mali.
Trà fiamme horribili,
Inestinguibili
Eri voi: mà fui quell’Io, che dal Rio
Misero passo à le Tartaree Porte
Vi tolsi, mentre un DIO condussi à Morte.
Viene chi rappresenta
LA DIVINA GIUSTIZIA.
[ 15 ]
DIVINA GIUSTIZIA
Respira, hoggi respira,
DIVINA MISERICORDIA
Sospira, hoggi sospira,
DIVINA GIUSTIZIA
Mesto Mondo miserabile.
DIVINA MISERICORDIA

Torvo Pluto insatiabile.
DIVINA GIUSTIZIA
Mentre già morto, e sepolto,
DIVINA MISERICORDIA

Mentre già tra marmi accolto,
DIVINA GIUSTIZIA
Per tua Pace,
DIVINA MISERICORDIA

Per tua Guerra,
DIVINA GIUSTIZIA
Quì sen giace
DIVINA MISERICORDIA
Quì si serra
DIVINA GIUSTIZIA
Quel Signor, di gloria onusto,
DIVINA MISERICORDIA
Quel Eterno, e sommo DIO,
DIVINA GIUSTIZIA
Che, sì giusto,
DIVINA MISERICORDIA
Che, sì pio,
a 2
Volle provar quanto
De l’Huom può l’ira.
DIVINA MISERICORDIA
Respira sì, mondo infedel, respira.
DIVINA GIUSTIZIA
Sospira sì, Pluto crudel, sospira.
Viene chi rappresenta
S. PIETRO
[ 16 ]
SAN PIETRO
E come, all’hor ch’Io dissi,
Anzi all’hor, che giurai
Di non conoscer CHRISTO, il mio Signore,
Non fulminasti, ò Cielo,
Non inghiottisti, ò terra, un Huom sì rio!
E chi per tanto errore
Donò spatio si lungo al viver mio?
DIVINA MISERICORDIA
Io
DIVINA GIUSTIZIA
Io
SAN PIETRO
Ahimè! da questi marmi,
Dove CHRISTO s’asconde,
Qual Eco di pietade hor mi risponde?
Forse rimproverarmi
Vuol il mio DIO, negato,
Quel gran fallo, ch’a Lui mi rese ingrato!
[ 17 ]
Ah! se questo pur è vero,
Mio dolor giusto, è severo,
Perché mi serbi in Vita, e non m’atterri?
DIVINA MISERICORDIA

Erri
DIVINA GIUSTIZIA
Erri
SAN PIETRO
Erro dunque, infelice!
Mentre desio, che sol m’uccida il duolo?
Santi Numi del Polo
E che far puote un empio,
D’ogni misfatto esempio?
Che far poss’Io, da le mie Colpe oppresso,
Che poss’Io far, mentr’il mio cor istesso
Dal Cielo, per pietà, la morte implora?
DIVINA MISERICORDIA
Plora
DIVINA GIUSTIZIA
Plora
SAN PIETRO
Mà, se pur tanto impetro,
Chi siete Voi, che quì
Consolate, in tal Dì,
Un Huomo, un empio, un traditore,
Un Pietro?
[ 18 ]
DIVINA MISERICORDIA
Ascolta: Io quella sono
Da cui nasce il perdono.
DIVINA GIUSTIZIA
Io son colei,
Che, severa nel mal, dolce nel bene,
Dispenso, e premi, e pene
ai Giusti, ai Rei.
SAN PIETRO
Ed à che far venite,
Ò del Maestro mio
Compagne indivisibili, e gradite?
[ 19 ]
DIVINA MISERICORDIA
Non altro desio,
Che infonder nel seno
De l’Huomo il sereno,
La Gioia, il Contento,
Che porge, unito al duolo, il Pentimento.
DIVINA GIUSTIZIA
Et Io, che m’appago
Del Mondo à gl’eventi,
Sol bramo à i Viventi
D’espor la Sentenza:
Che dice: Ò mala morte, ò Penitenza.
[ 20 ]
SAN PIETRO
Et Io che farò mai?
Se dissi, ohimè di non conoscer CHRISTO.
DIVINA GIUSTIZIA
Confortati:
DIVINA MISERICORDIA

Consolati:
a 2
Farai,
Se porgi voti al Ciel, del Cielo acquisto.
Se porgi preghi al Ciel, del Cielo acquisto.
SAN PIETRO
Sempre doglioso humore
Purgarà per quest’Occhi error cotanto.
DIVINA MISERICORDIA

È del Perdono
DIVINA GIUSTIZIA

È della Gratia
a 2
Il fiore
DIVINA MISERICORDIA

Più dolce all’or, che lo produce
DIVINA GIUSTIZIA

Più grato all’or, che lo feconda
a 2
Il Pianto.
SAN PIETRO
Mà chi ver Noi s’invia?
DIVINA MISERICORDIA

L’uno è Giovanni.
SAN PIETRO

Ohimè!
DIVINA GIUSTIZIA

L’altra è Maria.
SAN PIETRO
Ohimè! con quale aspetto
Me rimirar potrà,
Io rimirar potrò
L’Apostolo diletto,
E la MADRE DI DIO!
DIVINA MISERICORDIA
Taci; non può nodrir di quella il Core
DIVINA GIUSTIZIA
Taci; non sà nodrir il sen di Lui
a 2

Che pena, che dolore.
Viene chi rappresenta
LA B. VERGINE, e S. GIOVANNI
[ 21 ]
BEATA VERGINE
Ò Voi, che n’andate
D’intorno festivi,
Udite, mirate.
S’in questi duo rivi,
S’in questi duo Fiumi,
Ch’Io verso da i Lumi,
Quest’Alma si sfà.
Miratemi già,
E dite al mio Core,
Se cede ogn’altro duolo al mio dolore?
[ 22 ]
SAN GIOVANNI
Giovanni misero;
Che speri più!
Quest’insatiabili
Turbe, implacabili,
Pur ti divisero
Dal tuo GIESÙ!
Giovanni misero:
Che speri più?
[ 23 ]
BEATA VERGINE
O voi, che venite
Per questo sentiero,
Miratemi, e udite
Se Inferno più fiero
Può asconder in petto
Ch’albergo, e ricetto
Di pene sol è?
Miratemi, ohimè!
E ditemi, ò DIO!
Se mai dolor può darsi eguale al mio.
[ 24 ]
SAN GIOVANNI
Madre; ò come uniformi, ò quanto eguali
Son le perdite nostre, i nostri mali!
A te l’ira di questi,
Che d’uccider un DIO volser la Palma,
Disgiunge il Cor da l’Alma; à me divide
L’Alma dal Cor; Tu resti
Priva del Figlio; Io privo
Del Maestro rimango:
Tu vivi afflitta; Io vivo
Mesto, in grembo al dolor:
Tu piangi, Io piango.
BEATA VERGINE
Figlio, che tal degg’Io
Sempre chiamarti, è vero
Che simile al tuo duolo è il duolo mio:
Mà sia pur con tua Pace,
Molto più crudo, e fiero
È quello, à cui soggiace
Quest’Anima smarrita,
Mentre l’affanno solo
È quella morte, che mi serba in Vita.
SAN GIOVANNI

Ahi! che pur tropp’Io sento
Il tuo nel mio tormento.
Ahi! che formar non lice
In sì grave martir lievi contrasti:
[ 25 ]
BEATA VERGINE
Lassa! ahimè! s’è convertita
La mia Gioia in aspra Sorte,
Poich’Io diedi à un DIO la Vita,
Perché havesse poi la Morte.
Ahi! che scielta, ò mè infelice!
Fui per mezzo à un mal sì rio:
S’Io non ero Genitrice,
Non moriva in Croce un DIO.
[ 26 ]
D’un Dio fui Genitrice, e tanto, basti.
SAN PIETRO
Ò del Figlio di DIO misera Madre!
[ 27 ]
BEATA VERGINE
Ò Sommo, ETERNO PADRE,
Come soffristi, ahimè!
D’esporre à morte,
Così penosa, il tuo gran FIGLIO, è mio!
[ 28 ]
DIVINA MISERICORDIA
Quella, ò Vergin, son Io
Che de mortali a stabilir la sorte
M’accinsi all’hor, che fei,
Con pietoso desio
Esporre in man de’Rei
L’unico FIGLIO à Dio sotto human Velo.
DIVINA GIUSTIZIA
Quella, ò Madre, son Io
Che de viventi a rinovar la sorte
Mi volsi all’hor, che fei,
Con giusto zelo
Lasciare in man de’Rei
L’unico FIGLIO à DIO sotto human Velo.
[ 29 ]
SAN PIETRO
Ah! perché più m’ascondo!
Io Vergine, traffissi,
Con lo stral de la Lingua, il DIO, ch’è morto.
BEATA VERGINE
Almen il tuo conforto
De la Lingua il gran fallo
Paghino gli occhi tuoi.
SAN PIETRO

Io fui, che dissi.
SAN GIOVANNI
Ò Pietro, e chi di Noi
Verso di CHRISTO non si rese ingrato!
Se Giuda l’hà tradito;
E se Tu l’hai negato,
Io l’ho fuggito.
BEATA VERGINE

Ah Figlio,
Cangia intanto, se puoi, cangia consiglio.
Ecco la Tomba oscura,
Dove ascose de l’Huom la Colpa ria
Il mio CHRISTO, il mio Cor, l’Anima mia.
[ 30 ]
Qui spargete, Occhi dolenti,
Duo torrenti,
Per tributo à un mar di pene.
Quì conviene,
In mestissima sembianza
Sfogar il duol, ch’ogni tormento avanza.
[ 32 ]
TUTTI
Homai quì s’accorga
Il Mondo fallace,
Che, sol per sua Pace,
E sol perché sorga
Eterno il Giorno à la terrena Prole,
Hà L’Occaso ne l’Orto il vero Sole.
FINE.