FERDINANDO BERTONI – «ORFEO ED EURIDICE»

When Ferdinando Bertoni composed his «Orfeo ed Euridice» in 1776, based upon the same libretto that Ranierei de’ Calzabigi had prepared for Christoph Willibald Gluck, he anticipated the unavoidable confrontation posed by the success of Gluck’s famous work …
«Following the well-deserved success throughout the whole of Europe of Mr. C. Gluck’s setting of the libretto, I have set myself the somewhat daunting task of composing an opera on the renowned Mr. Calzabigi’s Orpheus. Failing the presence of the poet, whom I might have been able to question in case of need, I set to work with interest in and with the example of the much-lauded master in front of me, with the intention at least of following his traces. Moreover, people equipped with a fine and true discrimination will be able to recognise the difference in the results…».

Als Ferdinando Bertoni 1776 «Orfeo ed Euridice» nach der Vorlage desselben Librettos komponierte, das Ranierei de’ Calzabigi für Christoph Willibald Gluck verfertigte, hatte er die unvermeidliche Konfrontation mit dem Erfolg des berühmten Gluck’schen Werkes erwartet …
«Nach dem in allen Ländern Europas wohlverdienten Erfolg der Vertonung des Librettos von Herrn C. Gluck, habe ich mich nicht ohne Bange der Aufgabe verpflichtet, den Orpheus des berühmten Herrn Calzabigi zu komponieren. Ohne die Anwesenheit des Dichters, den ich nötigenfalls hätte befragen können, habe ich mich im Interesse und vor Augen das Beispiel des viel gepriesenen Meisters an die Arbeit gemacht, um zumindest seinen von ihm vorgegebenen Spuren zu folgen. Außerdem können Menschen mit richtigem und feinem Urteilsvermögen wohl die Verschiedenheit der Resultate erkennen …».

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ARSTIST

Ferdinando Bertoni  (1725 – 1813)

«ORFEO ED EURIDICE» opera in tre atti, Venezia 1776

Orfeo : VIVICA GENAUX (mezzo-soprano)
Euridice : FRANCESCA LOMBARDI-MAZZULLI (soprano)
Imeneo : JAN PETRYKA (tenor)
Coro Accademia di Santo Spirito, Ferrara
artistic director : Francesco Pinamonti
Ensemble LORENZO DA PONTE

ROBERTO ZARPELLON – director

recorded at Teatro Comunale di Ferrara

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1 CD
EAN 4260307437299

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Ferdinando Bertoni: Orfeo ed Euridice

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libretto

Atto Primo
SCENA I.
Ameno Boschetto di Cipressi, e d’Allori che ad arte diradato racchiude nel piano il Sepolcro di Euridice.
All’alzarsi della tenda odesi una mesta sinfonia, e si vede occupato la scena du uno stuolo di Pastori, e di Ninfe seguaci d’ Orfeo, che portano serti di fiori, e ghirlande di mirto. Mentre parte di essi fa arder profumi, incorona il marmo, e sparge fiori intorno alla tomba, intuona l’altra il seguente Coro interrotto da’ lamenti d’ Orfeo, il quale, assiso sopra un sasso, chiama di tempo in tempo Euridice.
[ 2 ]
CORO
Ah! se intorno a quest’urna funesta,
Euridice, ombra bella, t’aggiri,
Odi i pianti, i lamenti, i sospiri
Che dolenti si spargon per te.
Ed ascolta il tuo sposo infelice,
Che piangendo ti chiama, e si lagna,
Come quando la dolce compagna
Tortorella amorosa perdè.
[ 3 ]
ORFEO
Basta, basta, o compagni: il vostro lutto
Aggrava il mio. Spargete
Purpurei fiori, inghirlandate il marmo,
Partitevi da me: restar vogl’ io
Solo fra queste ombre funebri, e oscure
Coll’ empia compagnia di mie sventure.
CORO
Ah! se intorno a quest’ urna funesta
Euridice, ombra bella, t’ aggiri,
Odi i pianti, i lamenti, i sospiri,
Che dolenti si spargon per te.
Ballo, terminato il quale tutti partono.
ORFEO solo.
[ 5 ]
ORFEO
Euridice! Euridice
Ombra cara, ove sei? Piange il tuo sposo,
Ti domanda agli Dei,
A’ mortali ti chiede; e sparse a’ venti
Son le lagrime sue, suoi lamenti.
[ 6 ]
Cerco il mio ben così
In queste, ove morì,
Funeste sponde.
Ma sola al mio dolor,
Perchè conobbe amor,
L’Eco risponde.
[ 7 ]
Euridice! Euridice! Ah questo nome
San le spiaggie, e le selve
L’ appresero da me. Per ogni valle
Euridice risuona, in ogni tronco
Scrisse il misero Orfeo. Orfeo infelice!
Euridice, idol mio, cara Euridice.
[ 8 ]
Piango il mio ben così,
Se il Sole indora il dì,
Se va nell’ onde.
Pietoso al pianto mio
Va mormorando il rio
E mi risponde.
[ 9 ]
Numi, barbari Numi,
D’ Acheronte, e d’ Averno
Pallidi abitator, la di cui mano
Avida delle morti
Mai disarmò, mai trattener non seppe
Beltà, nè gioventù; voi mi rapiste
La mia bella Euridice,
O memoria crudel! sul fior degli anni:
La rivoglio da voi, Numi tiranni.
Ho core anch’ io per ricercar sull’ orme
De’ più intrepidi Eroi nel vostro orrore
La mia sposa, il mio bene,
L’ idolo del cor mio …
SCENA II.
Imeneo, e Detto.
[ 10 ]
IMENEO
T’ assiste Imene.
Orfeo, delle tua pena
Giove sente pietà. Ti si concede
Le pigre onde di Lete
Vivo varcar. Del tenebroso abisso.
Sei sulla via. Se placar puoi col canto
Le furie, i mostri, e l’ empia morte, al giorno
La diletta Euridice
Farà teco ritorno.
ORFEO
Ah! come? Ah! quando …
E possibil farà? … Spiegati.
IMENEO
Avrai
Valor, che basti a questa prova estrema?
ORFEO
Mi prometti Euridice, e voi ch’ io tema?
IMENEO
Sai però con qual patto
L’ Impresa hai da compir?
ORFEO
Parla.
IMENEO
Euridice
Ti si vieta il mirar, finchè non sei
Fuor degli antri di Stige; e il gran divieto
Rivelare non dei; se non la perdi,
E di nuovo, e per sempre; e in abbandono
Al tuo fiero desio
Sventurato vivrai. Pensaci: addio.
[ 11 ]
Gli sguardi trattieni,
Affrena gli accenti:
Rammenta che peni,
Che pochi momenti
Hai più da penar.
Sai pur che talora
Confusi, tremanti
Con chi gl’ innamora
Son ciechi gli amanti,
Non sanno parlar.
parte
[ 12 ]
ORFEO
Che disse! Che ascoltai! Dunque Euridice.
Vivrà? l’ avrò presente, e dopo tanti
Affanni miei, in quel momento, in quella
Guerra d’ affetti io non dovrò mirarla,
Non stringerla al mio sen! Sposa infelice!
Che dirà mai? che penserà? Preveggo
Le smanie sue: comprendo
La angustie mie. Nel figurarlo solo
Sento gelarmi il sangue,
Tremarmi il cor … Ma … Io potrò? Lo voglio.
Ho risoluto. Il grande,
L’ insoffribil de’ mali è l’ esser privo
Dell’ unico dell’ alma amato oggetto:
Assistetemi, o Dei, la legge accetto.
Si vede un lampo, si sente un tuono, e parte Orfeo.

ATTO SECONDO
SCENA I.
Orrida Caverna con veduta del fiume Cocito,
offuscata da tenebroso fumo, ed oscura fiamma.
Appena cangiata la scena al suono di orribile sinfonia comincia il Ballo delle Furie, e degli Spettri, che vien interrotto dall’ armonia della lira d’ Orfeo, comparendo il quale sulla scena la turba infernale intuona il seguente.
[ 13 ]
CORO di Furie, e di Spetri; indi ORFEO
Chi mai dell’ Erebro
Fralle caligni
Sull’ orme d’ Ercole,
E di Piritoo
Conduce il piè?
D’ orror l’ ingombrino
Le fieri Eumenidi.
E lo spaventino
Gli urli di Cerbero
Se un Dio non è.
Le furie ripigliano il Ballo girando intorno ad Orfeo
[ 14 ]
ORFEO
Deh! placatevi con me
Furie, Larve, Ombre sdegnose.
CORO
Nò.
ORFEO
Vi renda almen pietose
Il mio barbaro dolor.
[ 15 ]
CORO
Misero Giovine! raddolcite, e con espressione Di qualche compatimento.
Che vuoi? che mediti?
Altro non abita
Che lutto, e gemito
In queste orribili
Soglie funeste.
[ 16 ]
ORFEO
Deh! placatevi con me …
[ 17 ]
Ah! quale incognito
(con maggior dolcezza.)
Affetto flebile
Dolce a sospendere
Vien l’ implacabile
Nostro furor!
[ 18 ]
ORFEO
Men tiranne ah, voi fareste
Al mio pianto, al mio lamento,
Se provaste un sol momento
Cosa sia languir d’ amor.
[ 19 ]
CORO
Ah quale incognito
(sempre più raddolcito.)
Affetto flebile
Dolce a sospendere
Vien l’ implacabile
Nostro furor.
Le porte stridano
Su’ neri cardini;
E il passo lascino
Sicuro e libero
Al vincitor.
Cominciano a ritirarsi le Furie, ed i Mostri, e dileguandosi per entro le scene ripetono l’ ultima strofa del Coro, che continuando frattanto che si allontanano, finisce finalmente in un confuso mormorio. Sparite le Furie, e i Mostri, Orfeo s’ inoltra nell’ Inferno.

SCENA II. – Campi Elisii
Campi Elisi, deliziosi per vaghi boschetti che gli
ombreggiano, e fiori, che gli adornano.

Orfeo, indi Coro di Eroi, e d’ Eroine.
[ 20 ]
ORFEO
Che puro ciel! che chiaro sol! che nuova
Serena luce è questa mai! Che dolce
Lunsinghiera armonìa formano insieme
Il cantar degli augelli,
Il correr de’ ruscelli.
Dell’ aure il sussurar! Questo è il soggiorno
De’ fortunati Eroi. Quì tutto spira
Un tranquillo contento,
Ma non per me. Se l’ idol mio non trovo,
Sperar nol posso. I suoi soavi accenti,
Gli amorosi suoi sguardi, il suo bel riso
Sono il mio solo, il mio diletto Eliso.
Ma in qual parte sarà?
Chiedasi a questo, guardando per la scena.
Che mi viene a incontrar, stuolo felice,
Inoltrandosi verso il Coro.
Euridice dov’ è?
[ 21 ]
CORO
Giunge Euridice.
Vieni a’ regni del riposo,
Grande Eroe, tenero sposo,
Raro esempio in ogni età.
Euridice Amor ti rende:
Già risorge, già riprende
La primiera sua beltà.
Ballo degli Eroi.
[ 22 ]
ORFEO
Anime avventurose,
Ah tollerate in pace
Le impazienze mie! se soste amanti;
Conoscereste a prova
Quel focoso desìo, che mi tormenta,
Che per tutto è con me. Nemmeno in questo
Placido albergo esser poss’ io felice,
Se non trovo il mio ben.
[ 23 ]
CORO
Viene Euridice.
Torna, o bella, al tuo consorte
Che non vuol, che più diviso
Sia da te pietoso il ciel.
Non lagnarti di tua sorte,
Che può dirsi un’ altro Eliso
Uno sposo sì fedel.
Dal Coro delle Eroine vien condotta Euridice vicino ad Orfeo, il quale senza guardarla, e con atto di somma premura la prende per mano, e la conduce subito in via.
Seguita poscia il Ballo delle Eroine, e degli Eroi, e si ripiglia i lCanto del Coro, supposto continuarsi fino a tanto che Orfeo, ed Euridice non sono affatto fuora degli Elisii.

ATTO Terzo
SCENA I.
Oscura Spelonca.
Orfeo, ed Euridice.
[ 25 ]
ORFEO
Vieni, segui i miei passi,
ad Euridice, che conduce per mano
sempre senza guardarla.
Unico amato oggetto
Del fedele amor mio.
EURIDICE
Sei tu! M’inganno?
con sopresa.
Sogno? Veglio? Deliro?
ORFEO
Amata sposa,
con fretta,
Orfeo son’ io, e vivo ancor: ti venni
Fin negli Elisj a ricercar; fra poco
Il nostro cielo, il nostro sole, il mondo
Di bel nuovo vedrai.
EURIDICE
Tu vivi? Io vivo?
Come! Ma con qual arte?
sospesa
Ma per qual via?
ORFEO
Saprai
Tutto da me; per ora
con premura.
Non chieder più. Meco t’ affretta, e il vano
Importuno timor dall’ alma sgombra:
Ombra più tu non sei, io non son ombra.
EURIDICE
Che ascolto! E sarà ver! Pietosi Numi,
Qual contento è mai questo!
Io dunque in braccio
All’ Idol mio, fra’ più soavi lacci
D’ Amore, e d’ Imeneo,
Nuova vita vivrò!
ORFEO
Sì, mia speranza;
Ma tronchiam le dimore,
Ma seguiamo il cammin. Tanto è crudele
La fortuna con me, che appena io credo
Di possederti; appena
So dar fede a me stesso.
EURIDICE
E un dolce sfogo
Mesta, e risentita ritirando la mano d’ Orfeo.
Del tenero amor mio. nel primo istante
Che tu ritrovi me, ch’ io te riveggo,
T’ annoja, Orfeo!
ORFEO
Ah! non è ver. Ma … sappi …
Senti … (o legge crudel!) Bella Euridice,
Inoltra i passi tuoi.
EURIDICE
Che mai t’ affanna
In sì lieto momento?
ORFEO
(che dirò! lo previdi: ecco il cimento.)
EURIDICE
Non mi abbracci! non parli!
Guardami almen: dimmi, son bella ancora.
sollecitandelo a guardare.
Qual’ era un dì? Vedi: che forse è spento
Il roseo del mio volto? Odi: che forse
S’ oscurò quel che amasti,
E soave chiamasti
Splendor de’ sguardi miei?
ORFEO
(Più che l’ ascolto,
Meno resisto: Orfeo coraggio.) Andiamo
Mia diletta Euridice: or non è tempo
Die queste tenerezze; ogni dimora
E’ fatale per noi.
EURIDICE
Ma … un sguardo solo.
ORFEO
E’ sventura il mirarti.
EURIDICE
Ah infido! E queste
Son l’ accoglienze tue! Mi neghi un sguardo
Quando dal caro amante,
E dal tenero sposo
Aspettarmi dovea gli amplessi, e i baci!
ORFEO
(Che barbaro martir!) Ma vieni, e taci.
Sentendola vicina, prende la sua mano,
e vuol condurla.
EURIDICE
Ch’ io taccia! e questo ancora
ritira la mano con sdegno.
Mi restava a soffrir! Dunque hai perduta
La memoria, l’ amore.
La costanza, la fede! … E a che svegliarmi
Dal mio dolce riposo, or che hai pur spente
Quelle a entrambi sì care
D’ Amore, e d’ Imene pudiche faci? …
Rispondi traditor.
ORFEO
Ma vieni, e taci,
[ 26 ]
Vieni appaga il tuo consorte.
EURIDICE
No più cara è a me la morte
Che di vivere con te.
ORFEO
Ah crudel!
EURIDICE
Lasciami in pace.
ORFEO
No, mia vita: ombra seguace
Verrò sempre intorno a te.
EURIDICE
Ma perchè sei sì tiranno?
ORFEO
Ben potrò morir d’ affanno,
Ma giammai dirò perchè.
A 2
Grande, o Numi, è il dono vostro
Lo conosco e grato / grata io sono;
Ma il dolor, che unite al dono,
E’ insoffribile per me.
Nel terminare il duetto ambedue, ciascuno dalla sua parte; s’ appoggiano ad un albero.
[ 27 ]
EURIDICE
Qual vita è questa mai,
Che a vivere incomincio! … E qual funesto
Terribile segreto Orfeo m’ asconde! …
Perchè piange, e s’ afflige! … Ah, non ancora
Troppo avvezza agli affanni,
Che soffrono i viventi, a sì gran colpo
Manca la mia costanza. Agli occhi miei
Si smarrisce la luce. Oppresso in seno
Mi diventa affannoso
Il respirar. Tremo – vacillo … e sento
Fra l’ angoscia, e il terrore
Da un palpito crudel vibrarmi il core,
[ 28 ]
Che fiero momento!
Che barbara sorte!
Passar dalla morte
A tanto dolor!
Avvezza al contento
D’ un placido obblìo,
Fra queste tempeste
Si perde il mio cor.
[ 29 ]
ORFEO
Ecco un nuovo tormento.
EURIDICE
Amato sposo,
M’ abbandoni così! mi struggo in pianto,
Non mi consoli! il duol m’ opprime i sensi,
Non mi soccorri! Un’ altra volta a stelle;
Dunque morir degg’ io,
Senza un amplesso tuo … senza un addio!
ORFEO
Più frenarmi non posso: a poco a poco
La ragion m’ abbandona; obblìo la legge,
Euridice, e me stesso; E …
In atto di voltarsi, e poi pentito.
EURIDICE
Orfeo … Consorte …
Ah … mi sento … languir …
Si getta a sedere sopra un sasso.
ORFEO
No, sposa … ascolta …
In atto di voltarsi a guardarla, e con impeta.
Se sapessi … (Ah, che fo? … Ma fino a quando
In questo orrido inferno
Dovrò penar?
EURIDICE
Ben … mio
Ricordati … di me
ORFEO
Che affanno! … Oh come
Mi si lascera il cor! Più non resisto;
Smanio, fremo, deliro … ah! mio tesoro …
si volta con impeto, e la guarda.
EURIDICE
Aita … oh Numi … io moro.
muore.
ORFEO
Ahimè! dove trascorsi? Ove mi spense
Un delirio d’ amor
la se accosta con fretta.
Sposa! … Euridice,
la scuote.
Euridice! … Consorte! ah più non vive,
La chiamo in van. Misero me! la perdo
E di nuovo, e per sempre: o legge, o morte!
O ricordo crudel! Non ho soccorso,
Non m’ avanza consiglio. Io veggo solo,
O fiera vista! il luttuoso aspetto
Dell’ orrido mio stato:
Saziati, sorte rea: son disperato.
[ 30 ]
Che farò senza Euridice!
Dove andrò senza il mio ben?
Euridice? … Oh Dio! rispondi;
Io son pure il tuo fedel.
Euridice! Ah, non m’ avanza
Più soccorso, più speranza
Nè dal mondo, nè dal ciel.
Che farò senza Euridice!
Dove andrò senza il ben!
[ 31 ]
Ma, finisca e per sempre
Colla vita il dolor. Del nero Averno
Sono ancor sulla via: lungo cammino
Non è quel, che divide
Il mio bene da me. Sì, aspetta, o cara
Ombra dell’ Idol mio. Ah, questa volta
Senza lo Sposo tuo non varcherai.
L’ onde lente di Stige.
Vuol ferirsi.

SCENA II.
Imeneo, e detti.
[ 32 ]
IMENEO
Orfeo, che fai?
lo disarma.
ORFEO
E chi sei tu, che trattenere ardisci
Con impeto, e fuori di sè.
Le dovute a’ miei casi
Ultime furie mie?
IMENEO
Queste tue pene
Calma, deponi, e riconosci Imene.
ORFEO
Ah, sei tu … ti ravviso: il duol sinora
come tornando in se stesso
Tutti i sensi m’ oppresse. A che venisti?
In sì fiero momento
Che vuoi da me?
IMENEO
Farti felice. Assai.
Per gloria mia soffristi, Orfeo. ti rendo
Euridice, il tuo ben. Di tua costanza
Maggior prova non chiedo. Ecco risorge
Si alza Euridice,
come svegliandosi da un profondo sonno.
A riunirsi con te.
ORFEO
Che veggo? o Numi!
Sposa …
Con sorpresa, e corre ad abbracciare Euridice.
EURIDICE
Consorte?
ORFEO
E pur t’ abbraccio.
EURIDICE
E pure
Al sen ti stringo!
ORFEO
Ah, quale
Riconoscenza mia …
ad Imeneo.
IMENEO
Basta: venite,
Avventurosi amanti; usciamo al mondo
Ritornate a godere.
ORFEO
O fausto giorno!
Nume pietoso!
EURIDICE
O lieto,
Fortunato momento!
IMENEO
Compensa mille pene un mio contento.
p[arte].

SCENA III. ed ultima
Magnifica Reggia d’ Imeneo d’ ordine Corintio, tutta adorna di fiori, con vedute di deliziose Verdure. Imeneo, Orfeo, ed Euridice preceduti da numeroso drapello di Pastori, e di Pastorelle, che vengono a festeggiare il ritorno di Euridice, e comìnciano un allegro Ballo, il quale viene interrotto da Orfeo col seguente Coro.
[ 34 ]
ORFEO
Trionfi Amore,
E il mondo intero
Serva all’ impero
Della beltà.
Di sua catena
Tal volta amara
Mai fu piu cara
La libertà.
CORO
Trionfi Amore,
E il mondo intero
Serva all’ Impero
Della beltà.
IMENEO
Talor dispera,
Tal volta affanna
D’ una tiranna
La crudeltà.
Ma poi la pena
Oblìa l’ amante
Nel dolce istante
Della pietà.
CORO
Trionfi Amore,
E il mondo intero
Serva all’ Impero
Della beltà.
EURIDICE
La gelosia
Strugge, e divora;
Ma poi ristora
La fedeltà.
E quel sospetto
Che il cor tormenta.
Alfin diventa
Felicità.
CORO
Trionfi Amore,
E il mondo intero
Serva all’ Impero
Della beltà.
Il FINE

libretto (deutsch)

ERSTER AKT
ERSTE SZENE
Ein angenehmer Wald von Cipreßbäumen und Lorber, welcher auf eine kunstreiche Art besetzet in einer kleinen Fläche das Ebenbild der Euridice einschliesset. Bey dem Aufzuge des Vorhanges höret man eine traurige Musik und siehet die Schaubühne von einer Schaar den Orpheus begleitenden Hirten und Nymphen besetzet, welche zusammgebundene Blumensträuße und von Myrtenkränze tragen. Während deme, als ein Theil von ihnen Düfte versprenget, den Marmor bekränzet und Blumen um das Ebenbild der Euridice streuet, fängt der andere an den folgenden Chor zu singen, so aber durch das Klagen des Orpheus unterbrochen wird, welcher über einen Stein sich ausdehnend von Zeit zu Zeit den Namen der Euridice wiederholet.
[ 2 ]
CHOR
Ach! Wenn doch um dies trauervolle Grab,
Euridice, du als schöner Schatten schwebtest,
So hör das Weinen, das Klagen, das Seufzen
Das sich schmerzvoll um dich erhebet.
Und höre deinen unglücklichen Bräutigam,
Der weinend dich ruft und klaget,
Wie einst als er die süße Gefährtin,
das liebliche Täubchen verlor.
[ 3 ]
ORPHEUS
Genug, genug, ihr Mitgefährten: Eure Trauer
Erschwert die Meinige. Verstreuet
Purpurne Blüten, bekränzet den Marmor,
Entweichet von mir: Ich will verbleiben
Allein unter diesen traurigen und finsteren Schatten
bei dieser bittern Gesellschaft meines erlittenen Unglücks.
CHOR
Ach! Wenn doch um dies trauervolle Grab,
Euridice, du als schöner Schatten schwebtest,
So hör das Weinen, das Klagen, das Seufzen,
Das sich schmerzvoll um dich erhebet.
Hier folgt der Tanz, nach welchem alle entweichen.
ORPHEUS alleine.
[ 5 ]
ORPHEUS
Euridice! Euridice!
Wo bist du, geliebter Schatten? Dein Bräutigam weinet,
Er fordert dich von den Göttern,
Er suchet dich bei denen Sterblichen; und doch in die Luft gestreuet
Sind seine Zähren und Klagen.
[ 6 ]
So suche ich meine Liebste
Hier an diesem, allwo sie gestorben,
Unheilvollen Ufer.
Aber einsam meinem Schmerz,
Da es Liebe erkannte,
Antwortet das Echo.
[ 7 ]
Euridice! Euridice! Ach diesen Namen
Wissen alle Gegenden, und die Wälder
Haben selben von mir erlernet. Durch jedes Thal
Erschallet Euridice, auf jeden Baum
Schrieb der betrübte Orpheus. Der unglückliche Orpheus!
Euridice seinen Abgott, geliebte Euridice.
[ 8 ]
Wenn Phöbus nur sein Gold entdecket,
Wenn er sich in die See verstecket,
Bewein ich die, so ich geliebt.
Jedoch mein Leiden zu versüßen,
Der Strom durch sein so sanftes fließen,
Zu meiner Quaal ein Antwort giebt.
[ 9 ]
Ihr Götter! Ihr barbarischen Götter!
Des Acheron und des Avernus
Ihr schreckensvolle Einwohner, hier, wo die Hand,
Todbegierig
Weder entwaffnet noch zurückgehalten
durch Schönheit oder Jugend, ihr habt mir entrissen
Meine schöne Euridice,
O grausames Angedenken! in der Blüthe ihrer Jahre.
Ich fordere sie von euch zurück, tyrannische Götter.
Auch ich besitze den Muth zu suchen auf den kühnen Fährten
Der unerschrockensten Helden in eurer Hölle
Meine Braut, meine Geliebte,
Die Auserwählte meines Herzens …

ZWEITE SZENE
IMENE, und der Vorige
[ 10 ]
IMENE
Imene stehet dir bei.
Orfeo, ab deinem Leiden
Hat Jupiter Mitleid getragen. Er vergönnet dir
Den Höllenfluß Lethe
Lebendig durchzuschiffen. An dem Pfade des finsteren Abgrunds
Du dich befindest. Wenn du erweichen kannst mit Gesang
Die Furien, die unterirdischen Geister, so wird zum Lichte
Die geliebte Euridice
Mit dir zurückkehren.
ORPHEUS
Ach wie! Ach wann
Wird dieses möglich sein? … Erkläre dich.
IMENE
Wirst du wohl
Die Stärke haben, welche diese äußerste Probe aushalten kann?
ORPHEUS
Du versprichst mir die Euridice, und verlangest, daß ich noch etwas scheuen sollte.
IMENE
Weißt du aber, mit was für einem Gedinge
Du dieses Unternehmen zu vollführen hast?
ORPHEUS
Rede.
IMENE
Euridicen
Anzuschauen ist dir verboten, bis du nicht seyest
Außer den Höhlen des Styx. Dieses große Verboth
Musst du selber nicht entdecken; geschieht es nicht, so wirst du sie verlieren,
Von neuem und vor allzeit, und sodann in der Verlassenheit
Bei deinem grausamen Verlangen
Immer unglückselig leben. Bedenke dich: Lebe wohl.
[ 11 ]
O zieh nur deine Blick zurücke,
O halt nur deine Reden ein,
Denk, daß in wenig Augenblicke
Dein Leiden wird beschlossen sein.
Du weist, wie ein Verliebter wird,
Wenn er um sich sein Schönste
sieht,
Blind, bebend, zaghaft und verwirrst,
Die Sprach aus seinem Mund
Entflieht.
gehet ab
[ 12 ]
ORPHEUS
Was sagte er? Was hörte ich! Also wird Euridice
Leben? Ich selbst sollte sie vor mir sehen und nach so vielen
Drangsalen in diesem Augenblicke, in diesem
Krieg so vieler sich vereinigenden Neigungen nicht anschauen,
Nicht an meine Brust drücken! O unglückselige Geliebte!
Was wird sie wohl sagen, was wird sie denken? Ich sehe vor
Ihre Verwirrungen, ich begreiffe meinen
Kummer und nur in dessen Vorbildung
fühle ich schon, daß das Blut in mir erkalte,
Daß das Herz zittern … Aber … Ich werde es doch können? Ich will es.
Ich bin entschlossen. Das größte
Und unerträglichste von allen Uebeln ist beraubt
Von dem einzigen geliebten Gegenstand seiner Seele zu sein.
Stehet mir bei, ihr Götter! ich nehme an das aufgetragene Geding.
Man siehet einen Blitz, man höret einen Donner, und Orpheus gehet ab.

ZWEITER AKT
ERSTE SZENE
Eine schreckensvolle, mit Höhlen jenseits des Höllenflußes Cocytus versehene, und von einem finsteren, durch das Licht deren Flammen erleuchteten Rauch verdunkelte Gegend. Gleich nach Eröffnung dieser Szene fanget unter einer fürchterlichen Musik der Tanz von denen höllischen Abentheuern an, welcher von dem Orpheus durch dessen angenehmliches Spielen auf der Leyer unterbrochen wird, worauf selber erscheinet; indessen singt aber dieser ganz höllische Schwarm folgendes:
[ 13 ]
CHOR (von Furien und später Orpheus)
Wer will doch jetzt die Finsterniß
Der düstren Hölle sehen.
Auf Herkuls
Und Pirithous
Verwegnen Spuren gehen?
Es rasen vor Wut
Die Eumeniden
Und es entsetzet ihn
Das Geheul des Höllenhundes
Wenn er nicht ist ein Gott.
Die Gespenster wiederholen den Tanz, sich um den ORPHEUS herumdrehend.
[ 14 ]
ORPHEUS
Lasst euch mit mir versöhnen,
Ihr Furien, Fratzen, ihr erzürnte Schatten.
CHOR
Nein!
ORPHEUS
Mitleid wird euch doch gestatten
Mein Schmerz und meine Thränen.
CHOR
[ 15 ]
Unseliger Jüngling!
(besänftiget und mit Ausdrücken von einigen Mitleiden)
Was suchst du noch wagen?
Du hörst in diesem
Schreckensort
Nur Seufzen, Heulen,
Klagen.
[ 16 ]
ORPHEUS
Lasst euch mit mir versöhnen …
[ 17 ]
Was für ein fremde
(mit grösserer Besänftigung)
Süße Gluth
Sucht sich in uns zu schleichen,
Und unser unversöhnte Wuth
Fängt an sich zu erweichen.
[ 18 ]
ORPHEUS
Was einem macht die Lieb vor Pein
Wenn ihr es wurd erfahren,
Ihr würdet minder grausam seyn,
Euren Grimm und Wüthen sparen.
[ 19 ]
CHOR
Was für ein fremde
(mit grösserer Besänftigung)
Süße Gluth
Sucht sich in uns zu schleichen,
Und unser unversöhnte Wuth
Fängt an sich zu erweichen.
Die Angeln heben sich empor,
Die Pforten stehen offen:
Der Sieger trete frei hervor,
Er hat sein Ziel
Getroffen.
Die Furien und Gespenster fangen an sich zurückzuziehen, und während deme wird die letzte Strophe des Chors wiederholt, welcher immer unterdessen, da jene sich entfernen, forgesetzt, und mit einem verwirrten Geräusche vollendet wird. Nach verschwundenen Furien und entwichenen Gespenstern dringt Orpheus weiters in die Hölle ein.

ZWEITE SZENE
Die Eliseischen Felder, lieblich mit einigen Bäumen beschattet und Blumen, die sie schmücken. ORFEO, dann der Chor der Helden und der Heldinnen.
[ 20 ]
ORPHEUS
Was vor ein reiner Himmel! Was vor eine glänzende Sonne! Was für ein neues
Helles Licht. Was für einen süßen
Und reizenden Zusammenklang erreget
Das liebliche Gesang der Vögeln,
Das sanfte Fließen der silbernen Quellen
Das kühle Durchstreichen der Lüfte! Dieses ist der Aufenthalt
Der beglückten Helden. hier athmet
ein ruhiges Vergnügen,
Doch nicht für mich. Wenn ich hier meinen Abgott nicht finde,
Kann ich nichts mehr hoffen. Ihre süße Reden,
Ihre liebliche Blicke, ihr holdes Lächeln
Ist mein einziges und geliebtes Elysien.
Aber in was für einer Seite wird sie wohl sein? Man suche sie auf
(er sieht sich um alle Scenen herum)
bey dieser glückseligen Schaar, welche mir hier entgegen kömmt.
(sich zu dem Chor verfügend)
Wo ist Euridice?
[ 21 ]
CHOR
Es nähert sich Euridice.
Komm zärtlicher Gemahl, komm in das Reich der Ruh,
Du bist ein unerschrockner Held,
Ein seltenes Beispiel deiner Welt.
Die Liebe stellet dir nun Euridicen zu:
Du siehest noch auf ihren Wangen
Die vorige Schönheit immer prangen.
Hierauf folget der Tanz von denen Helden.
[22]
ORPHEUS
Ihr beglückten Seelen,
Ach übertraget meine Ungeduld,
Wenn ihr einst Liebhaber gewesen,
So werdet ihr zur Probe
Diese feurige Begierde, die mich quälet,
Und welche immer mit mir ist. Nichtsdestoweniger kann ich
In dieser sanften Wohnung glücklich seyn,
Sofern ich nicht meine Geliebte finden werde.
[23]
CHOR
Es kommt Euridice.
Kehre nur zu dem Gemahl zurücke,
Der Himmel läßt nicht mehr geschehen,
Dass ihr euch sollt getrennet sehen.
Betrüb dich nicht ab dem Geschicke,
Denn ein so treuer Gatt allein
Wird dir ein neu’s Elysien seyn.
Euridice wird von einem Chor deren Heldinnen nahe zu dem Orpheus geführet, welcher selbe ohne anzuschauen und mit größter Eilfertigkeit bey der Hand ergreift und sie schnell hinfort führet. Es folget hernach der Tanz von denen Helden und Heldinnen, und man wiederholet das vorige Gesang von dem Chor, welcher so lang fortgesetzet wird, bis Orpheus und Euridice nicht gänzlich außer denen Eliseischen Feldern sich befinden.

DRITTER AKT
ERSTE SZENE
Eine finstere Höhle
ORPHEUS und EURIDICE
[ 25 ]
ORPHEUS
Komme, folge meinen Schritten,
(zu Euridice, welche er immer bey der Hand führet ohne selbe anzuschauen)
Einzig geliebter Gegenstand
Meiner treuen Liebe.
EURIDICE
Bist du es? Betrüge ich mich?
(mit Überraschung)
Träume, wache oder rase ich?
ORPHEUS
Geliebte Gattin
(eilfertig)
Ich bin Orpheus und lebe noch: Ich kame,
Dich sogar in Elysien aufzusuchen. Bald wirst du
Unsern Himmel, unsere Sonne, und die Welt
Wieder von neuem erblicken.
EURIDICE
Du lebest? Und ich lebe noch?
Aber wie! Durch was für eine Art?
(ängstlich)
Durch was für einen Weg?
ORPHEUS
Du wirst alles
Von mir erfahren; jetzt
(eilfertig)
Verlange nichts mehr. Beschleunige dich mit mir. lasse
Doch von deiner Seele diese eitle und unzeitige Forcht fahren.
Du bist kein Schatten mehr, ich bin kein Schatten.
EURIDICE
Was hör ich? Dieses wird also wahr seyn! O ihr mitleidige Götter,
Was ist doch dies für ein Vergnügen!
Ich werde also in denen Armen
Meines Geliebten unter denen angenehmen Fesseln
Der Liebe und Ehe
Ein neues Leben führen!
ORPHEUS
Ja, meine Hoffnung!
Aber brechen wir dieses Verweilen ab,
Setzen wir doch unsern Weg fort.So grausam
Handelt mit mir das Geschick, daß ich kaum glaube,
Dich besitzen zu können, kaum
Weiß ich mir selbst zu trauen.
EURIDICE
Und eine süße Uebereilung
(traurig die Hand von dem Orpheus zurückziehend)
Meiner zarten Liebe macht dich in dem ersten Augenblicke
Da du mich wiederfindest, da ich dich sehe,
schon verdrüsslich, Orpheus!
ORPHEUS
Ach nein! Es ist nicht deme also; aber … wisse
Höre, … (o grausames Gesetz!) Schönste Euridice!
Setze deine Schritte weiters fort.
EURIDICE
Was betrübt dich aber
In einem so vergnügten Augenblick?
ORPHEUS
(was werde ich sagen! Ich sah es vor, nun ist der Streit zugegen.)
EURIDICE
Du umarmest mich nicht! Du redest nicht!
Sehe mich doch wenigstens an: Sage mir, ob ich noch so schön sey.
(ihn bedrängend, um sie anzuschauen)
Als ich einst gewesen? Siehe ob vielleicht
Die Röthe von meinen Wangen verschwunden? Höre, hat sich vielleicht
Verfinstert, so du allzeit liebtest,
Und süß nanntest,
Das Feuer meiner Blicke?
ORPHEUS
(Je mehr ich sie anhöre,
desto minder widerstehe ich. Wohlan Orpheus! fasse Muth.) Gehen wir
Geliebte Euridice: Nun ist es nicht Zeit
Zu solchen Zärtlichkeiten. Ein jeder Verzug
Ist für uns betrübt.
EURIDICE
Aber … ein einziger Anblick.
ORPHEUS
Würde für uns beyde unglücklich seyn.
EURIDICE
Ha, Ungetreuer! Sind dieses
Deine Bewillkommungen! Du versagest mir einen Blick,
Da ich von einem treuen Liebhaber,
Von einem zärtlichen Gemahl
Mich zu umarmen, mich zu küssen erwarten sollte.
ORPHEUS
(Was vor eine grausame Pein!) Ach komme nur, und schweige.
Da er sie ihm nahe zu seyn merkte, nimmt er ihre Hand, und will sie schnell fortführen.
EURIDICE
Ich sollte schweigen! Und auch dieses
(sie ziehet die Hand erzürnt zurücke)
Muss ich noch ertragen! Hast du also verloren
Das Angedenken, die Liebe,
Die Beständigkeit und die Treue! … Warum erweckst du mich
Aus meiner süßen Ruhe, da du jetzt deine
Von uns beyden so geliebte
Und keusche Flamme der Liebe in deinem Busen erstickest:
Antworte Verräther.
ORPHEUS
So komme doch, und schweig.
[26]
Ach komme! Vergnüge deinen Gemahl.
EURIDICE
Ich will mich eher tod,
Als mit dir lebend sehen.
ORPHEUS
O grausame!
EURIDICE
Ach lasse mich.
ORPHEUS
O nein mein werthes Leben, als Schatten werd ich stäts
Zu deiner Seite schweben.
EURIDICE
Ach, daß du dich jetzt so tyrannisch zeigest!
ORPHEUS
Er stirbt zwar vor Verdruß,
Die Ursach doch verschweigt.
BEYDE
Ihr Götter, eur Geschenk
Wird wahrlich hochgeschätzet,
Jedoch der Schmerz, den ihr zu dieser Gab noch setzet,
Wird für uns beyde jetzt ganz unerträglich seyn.
(nach Beschluß dessen lehnt sich jedes, doch auf verschiedenen Seiten, an einen Baum)
[27]
EURIDICE
Was ist doch dieses vor ein Leben,
So ich zu führen anfange! … Und was für ein trauriges,
Schreckbares Geheimniss verhehlet mir Orpheus! …
Warum weint er, warum betrübt er sich? … Ach noch nicht
Zu solchen Unglückstreichen fähig genug,
Wie sie die Lebenden leiden, bey einem so großen Schlag
Fehlt meine Standhaftigkeit. Ach vor meinen Augen
Verheret sich das Licht. In der Brust immer mehr
Wird mir mühselig
Das Athmen. Ich zittere, … ich wanke, … und fühle
Zwischen Angst und Schrecken
Unter der grausamen Regung sich erschüttern mein Herz.
[28]
O Augenblick voll Grausamkeit,
Barbarisches Geschicke!
Kehrt von dem Tod zurücke
Man zu einem solchen Schmerz!
Gewohnt an die Ruhe
Sanfter Vergessenheit,
In diesen Stürmen
Verliert sich mein Herz.
[29]
ORPHEUS
(Wohlan, eine neue Pein.)
EURIDICE
Geliebter Gemahl,
Verlassest du mich auf solche Weise! Ich zerschmelze schier in Thränen.
Du willst mich nicht trösten! Der Schmerz unterdrücket meine Sinnen,
Und du stehest mir nicht bey. O Sterne, so also zum zweytenmal
Sollte ich sterben,
Ohne deiner Umarmung, ohne einem Lebewohl!
ORPHEUS
(Ich kann mich nicht mehr bezähmen: mehr und mehr
Will die Vernunft mich verlassen; ich vergesse das Gesetz,
Die Euridice und mich selbst.) Und …
(in willens sich umzudrehen, doch hernach dies bereuend)
EURIDICE
Orpheus, … Gemahl …
Ach, … ich merke, … dass ich kraftlos werde.
Sie wirft sich auf einen Stein.
ORPHEUS
Nein, … Gemahlin, höre …
(in willens sich umzudrehen, um sie anzuschauen, und mit Gewalt)
Wenn du würdest wissen … (Ach was thue ich!) … Aber wie lang
In dieser schaudervollen Hölle
Sollte ich noch leiden müssen!
EURIDICE
Mein … Geliebter
Erinnere … Dich meiner.
ORPHEUS
O was vor Verdruß! … o wie
Foltert sie mein Herz! Nein, ich widerstehe nicht mehr;
Ich wüte, ich tobe, ich werde toll, … Ach mein Leben …
er drehet sich mit Gewalt um, und schauet sie an.
EURIDICE
Gerechte Götter … was geschieht mir … ich sterbe.
(sie stirbt)
ORPHEUS
O wehe! Wie sehr habe ich mich vergangen? Wohin hat mich verleitet
Eine Raserey der Liebe.
(er nähert sich ihr eilfertig)
Gemahlin! … Euridice!
(er bewegt sie)
Euridice! … Ach sie lebt nicht mehr,
Ich rufe sie umsonst. Mich Armseligen! Ich verliere
Sie wieder von neuem und für allzeit: O Gesetz! O Tod!
O grausames Angedenken! Ich habe keine Hilfe,
Ich weiß mir keinen Rath zu geben. Ich sehe nur allein,
O grausamer Anblick! den traurigen Gegenstand
Meines schreckenvollen Schicksals.
Sättige dich lasterhaftes Geschicke: Ich bin verzweiflend.
[30]
Was werde ich ärmster wohl ohn’ Euridicen machen!
Wo geh ich elender ohn’ meiner Liebsten hin?
Ach Euridice? … O Gott! Gib Antwort;
Weil ich doch noch der Getreue bin.
Ach Euridice, ach! Ach, alles ist verloren,
Kein Hoffnung bleibt zurück, kein Hilfe lässt sich sehn.
Denn Welt und Himmel hat sich
wider mich verschworen.
Was mach ich ohne dir, wohin sollt ich wohl gehn?
[31]
Aber es soll sich auch für allzeit
Der Schmerz sammt meinem Leben vollenden. Zur schwarzen Hölle
Bin ich noch auf dem Weg. Keine weite Straße
Ist es , die von mir scheidet
Meine Geliebte. Ja, warte geliebter
Schatten meines Abgotts. Nein, dieses mal
Sollst du nicht ohne deinen Gemahl
Die trägen Wellen des Styx durchschiffen.
(Will sich tödten)

ZWEITE SZENE
IMENE, UND DIE VORIGEN
[32]
IMENE
Orpheus, was machst du?
(entwaffnet ihn)
ORPHEUS
Wer bist du wohl, dass du dich erfrechest,
(mit einem Gewalt und außer sich)
Mein letzte Muth, so sich zu meinen Zufällen schicket,
aufzuhalten?
IMENE
Stille dieselbe,
Und erkenne Imene.
ORPHEUS
Ach, bist du es … Ja. ich erkenne dich: Der Schmerz bislang(wie zu sich selbst kommend)
Unterdrückte all meine Sinnen. Wozu bist du gekommen?
In einem so grausamen Augenblick
Was forderst du von mir?
IMENE
Dich glücklich zu machen. Du hast genug
zu meinem Ruhm erduldet, Orpheus. Nun stelle ich dir
Die Euridice, deine Geliebte zurück. Von deiner Standhaftigkeit
verlange ich keine größere Probe. Siehe, sie erhebet sich
(sie erhebet sich also von einem tiefen Schlaf erwachend)
Sich mit dir wieder zu vereinigen.
ORPHEUS
Was sehe ich, ihr Götter!
Theuerste Gattin …
(mit Ueberrraschung und lauft Euridicen zu umarmen)
EURIDICE
Gemahl!
ORPHEUS
Nun umarme ich dich.
EURIDICE
Nun drücke ich dich
an meine Brust.
Ach, was soll ich dir
für eine Dankbarkeit …
(zu Imene)
IMENE
Genug: Komm
Beglücktes Paar; gehen wir in die Welt hinaus,
Und kehret zu vorigen Freuden zurück.
ORPHEUS
O glücklicher Tag!
O mitleidige Götter!
EURIDICE
O froher
Und angenehmer Augenblick!
IMENE
Ein einziges durch mich erhaltenes Vergnügen kann auf einmal tausend Peinen vergelten.
Er geht ab.

DRITTE und letzte SZENE
Ein prächtiger Palast des Imene in korinthischer Manier, ganz geschmücket von Blumen, mit Bildern reizender Pflanzen. Imene, Orpheus und Euridice gefolgt von einer Schaar der Hirten und der Hirtinnen, welche die Zurückkunft der Euridice zu feyern ankommen, und machen einen freudenreichen Tanz, so aber von dem Orpheus unterbrochen wird, welcher folgenden Chor zu singen anfängt.
[34]
ORPHEUS
O Liebe Sieg, ja du sollst siegen,
Es soll die ganze Welt
Dem Reich der Schönheit unterliegen,
Dein Macht den Ruhm erhält.
Ob du schon durch dein sanftes Joch
Zeigst manchen bittren Schein,
So wird die süße Freiheit doch
Nie angenehmer sein.
CHOR
O Liebe sieg, ja du sollst siegen,
Es soll die ganze Welt
Dem Reich der Schönheit unterliegen,
Dein Macht den Ruhm erhält.
IMENE
Wenn jemand zu verzweifeln denkt,
Da ihne sein Geliebte
In unerforschnen Kummer senkt,
Mit neuer Quaal betrübte,
So weicht sogleich sein Schmerz zurück
Der ihn so tief gebeuget
Sobald sich nur ein süßer Blick
Von einem Mitleid zeiget.
CHOR
O Liebe sieg, ja du sollst siegen,
Es soll die ganze Welt
Dem Reich der Schönheit unterliegen,
Dein Macht den Ruhm erhält.
EURIDICE
Es quälet zwar die Eifersucht,
Es nagt, es presst, es zehret,
Doch sieht man bald hiervon die Frucht,
Daß sich die Treu vermehret:
Der Argwohn, der mit manchem Leid
Ein Herz oft überhäufet,
Wird endlich zur Glückseligkeit,
Worauf das Wohl sich steifet.
CHOR
O Liebe sieg, ja du sollst siegen,
Es soll die ganze Welt
Dem Reich der Schönheit unterliegen,
Dein Macht den Ruhm erhält.
ENDE.

ergänzt nach «Orpheus und Euridice eine theatralische Abhandlung welche … in der Faschingszeit von 1773 aufgeführet worden. Die Musik ist von dem Herrn Ritter Christoph Gluck. München, gedruckt bey Franz Joseph Thuille.»

libretto (english)

ORPHEUS AND
EURIDICE

ACT ONE

SCENE ONE
A pleasant cypress and laurel grove in which an artfully placed statue of Euridice stands.  As the curtain rises, sad music is heard and the stage is filled with a group of nymphs and shepherds accompanying Orpheus, bearing bunches of flowers and wearing crowns of myrtle. Whilst some sprinkle perfume, crown the statue and strew flowers upon Euridice’s tomb, others start to sing the following chorus, interrupted by the lament of Orpheus who, seated on a stone, calls out Euridice’s name from time to time.

[ 2 ]
CHORUS
Ah! if above this funereal urn
Euridice, beautiful shade, you hover,
then hear the tears, laments and sighs
that sorrowfully rise up toward you.
And hear your unfortunate husband,
who mourns and cries so tearfully for you,
as once before when his sweet companion,
the loving turtledove, he lost.

[ 3 ]
ORPHEUS
Enough, enough, my companions:
your mourning only aggravates mine.
Strew purple flowers, crown the statue,
take your leave of me: I wish to remain
alone under this dark, sad shadow
with the bitter company of my misfortune.

[ 4 ]
CHORUS
Ah! if above this funereal urn,
Euridice, beautiful shade, you hover,
then hear the tears, laments and sighs
that so sorrowfully rise up toward you.

A dance follows, after which they all leave.

[ 5 ]
ORPHEUS (alone)
Euridice! Euridice!
Where are you, beloved shade? Your husband weeps,
He demands you from the gods,
he seeks you amongst mortals;
yet all his tears and lamenting are strewn to the winds.

[ 6 ]
Thus I seek my beloved,
although she is dead,
here on this fatal shore.
But only an Echo
answers my pain,
for it recognizes love.

[ 7 ]
Euridice! Euridice! Ah, the banks
and the woods all know this name,
have learnt it from me. Through each valley
the name Euridice resounded, on every tree
troubled Orpheus carved it. Wretched Orpheus!
Euridice, my idol, dear Euridice.

[ 8 ]
Thus I mourn my beloved,
when the sun gilds the day,
when it sinks into the waves.
Pitying my complaint,
the river murmurs,
replying to me.

[ 9 ]
Ye gods! barbarous gods!
Pale inhabitants of Acheron and Avernus,
with which hand, avid of death,
neither disarmed nor held back
by youth or beauty, have you snatched away
my beautiful Euridice,
O cruel memory! in the flowering of her life:
I demand you return her, tyrannical gods!
I too have the courage to follow the footsteps
of the most intrepid heroes into your hell,
and seek my bride, my beloved,
my heart’s idol…

SCENE TWO

IMENE, and the above

[ 10 ]
IMENE
Imene is with you.
Orfeo, Jove himself
takes pity on you.
He allows you, a living mortal,
to cross Lethe’s sluggish waters.
Your path leads into the dark abyss.
If you can charm the Furies, the monsters,
and merciless death with your song,
your beloved Euridice
may return with you into daylight.

ORPHEUS
Ah, how? Ah, when …
will this be possible? … Explain!

IMENE
Will you have courage enough
to face this extreme test?

ORPHEUS
You promise me Euridice,
and expect me to be afraid?

IMENE
But do you know under which conditions
you must fulfil this enterprise?

ORPHEUS
Speak.

IMENE
You may not look at Euridice before you are
beyond the caverns of the Styx.
You must not reveal this great prOibition;
otherwise you will lose her once again
for evermore and, abandoned to your fierce passion,
live unhappily for ever after.
Remember this: farewell.

[ 11 ]
Just spare her your glances
and withhold your words.
Remember that shortly
your suffering will cease.
You know how a lover is
on seeing his beloved,
blind, trembling, timid and confused,
he loses all speech.
leaves

[ 12 ]
ORPHEUS
What did he say? What did I hear?
Will Euridice live again? And when I behold her,
after such troubles and in such turmoil,
not to see her, not to hold her in my arms!
O unfortunate husband!
What will she say? What will she think?
I imagine her confusion, I understand my own fear.
Only thinking about it turns my blood cold,
sets my heart pounding…but…will I be able to do it?
I want to. I am resolved.
The greatest, most unbearable of pains
is to be deprived of the object of her beloved soul:
Stand by my side, ye gods, I accept this law.
Thunder and lightning, exit Orpheus.

ACT TWO

SCENE ONE
A horrible cavern overlooking the Cocytus, with thick, suffocating smoke and dark flames. As the scene opens to the sound of horrid music, the Dance of the Furies and Phantoms begins. It is interrupted by the harmonious sound of Orpheus playing on his lyre; whereupon he appears whilst the infernal chorus sing the following.

[ 13 ]
CHORUS (of Furies and Phantoms, later Orpheus)
Who would behold the dark smoke
of Erebus, and follow the lost paths
of Hercules and Pirithous?
The Euminides rage furiously,
and the howling of Cerberus
drives them mad if it be not a god.
The spirits repeat the dance, encircling ORPHEUS.

[ 14 ]
ORPHEUS
Let us seek peace together,
ye Furies, ye haughty shades.

CHORUS
No!

ORPHEUS
Show some pity
for my barbarous suffering.

CHORUS
[ 15 ]
Wretched youth!
(calming down and expressing some sympathy)
What do you want? What is your intention?
Only mourning,
wailing and complaining
dwell in this terrible,
funereal place.

[ 16 ]
ORPHEUS
Let us seek peace together…

[ 17 ]
CHORUS
(with great tenderness)
Ah, what a strange
sweet glow
suffuses us,
as our implacable fury
begins to soften.

[ 18 ]
ORPHEUS
If you felt my sighing and lamenting
from the pains of love for one moment,
you would be less tyrannical
and spare your fury.

[ 19 ]
CHORUS
(with even greater tenderness)
Ah, what a strange
sweet glow
suffuses us,
as our implacable fury
begins to soften.
The doors open,
groaning on black hinges,
Allowing the victor
to pass safe and sound.

The Furies and Monsters begin to retreat, during which they repeat the final verse of the chorus, continuing to sing as they become distant, finishing at last in a confused murmuring. The Furies and Monsters having departed, Orpheus continues on into Hades.

SCENE TWO
The Elysian fields, a delightful place shaded by some trees and decorated with flowers. ORPHEUS, followed by a chorus of heroes and heroines.

[ 20 ]
ORPHEUS
What a pure sky! What a brilliant sun!
What a new, bright light! What sweet
and charming harmony
the delightful song of the birds,
the gentle gurgling of the streams,
and the cool wafting of the breeze produce!
This is the dwelling of fortunate heroes.
Peaceful contentment reigns here,
but not for me. If I do not find my idol here,
there is no more hope for me.
Her soft speech, her sweet glances,
her lovely laughter are my only,
my dear Elysium.
But where can she be? I’ll search here,
(he looks around the stage)
among this rapturous throng who come to greet me.
(joining the chorus)
Where is Euridice?

[ 21 ]
CHORUS
Euridice approaches
Come into the realm of repose,
great hero, tender consort,
a rare example from your age.
Love returns Euridice to you:
See her native beauty
returning to her countenance.
Here follows the Dance of Heroes

[22]
ORPHEUS
Adventurous souls,
ah, bear with my impatience!
If you were once lovers too,
you will recognize this burning desire
which torments me
and is still with me. Nonetheless,
I could be happy in this peaceful dwelling
should I not find my beloved.

[23]
CHORUS
Euridice appears
Return, beautiful one, to your consort,
since merciful heaven no longer wishes
for you both to be separated.
Do not lament your fate,
for so faithful a spouse
will be your new Elysium.

The chorus of heroines leads Euridice to Orpheus who, without looking at her, swiftly takes her by the hand and leads her away. The Dance of the Heroes and Heroines follows and the previous chorus is repeated until Orpheus and Euridice have almost left the Elysian fields.

ACT THREE

SCENE ONE
A dark cavern
ORPHEUS and EURIDICE

[ 25 ]
ORPHEUS
Come, follow my footsteps,
(to Euridice, whom he still holds by the hand without looking at her)
sole beloved object
of my faithful love.

EURIDICE
Is it you? Am I deceiving myself?
(with surprise)
Am I dreaming? Am I awake or delirious?

ORPHEUS
Beloved wife,
(hastily)
I am Orpheus and am still alive: I came
even to Elysium to fetch you. Soon
you will see our sky, our sun
and the world once again.

EURIDICE
You live? And I live too?
How? By what artifice?
(fearfully)
By which means?

ORPHEUS
I will explain everything:
(hastily)
for now, ask nothing more.
Make haste with me and free your spirit
from vain and troublesome fear.
You are a shade no more, I am no shade.

EURIDICE
What do I hear? It must be true!
Merciful gods, what a joy this is!
From now on I will lead a new life
in the arms of my beloved,
and in the gentle bonds
of love and marriage.

ORPHEUS
Yes, my hope!
But let us linger no longer,
let us continue on our way.
Fate has dealt with me so cruelly,
That I can hardly believe I may possess you,
and can barely trust in myself.

EURIDICE
(sad, and angrily withdrawing her hand from Orpheus)
And a sweet outpouring
of my tender love makes you,
in the first moments that you find me again,
vexatious, Orpheus!

ORPHEUS
Ah, it’s not true. But…know,
listen…(o cruel law!) Beautiful Euridice,
do not falter in your footsteps.

EURIDICE
What troubles you
in so sweet a moment?

ORPHEUS
(What can I say! I saw it coming: here’s the test.)

EURIDICE
You do not embrace me! You do not speak!
At least look at me: tell me if I am still as beautiful
(pleading him to look at her)
as I once was? See,
has the glow of my cheeks disappeared? Listen,
has the splendour of my looks,
that you loved and found so sweet,
perhaps dimmed?

ORPHEUS
(The more I listen to her, the less I am able to resist.
Have courage, Orpheus!)
Let us go, dearest Euridice. This is no time
for such tenderness. Any delay
is fatal for us.

EURIDICE
But…just one glance.

ORPHEUS
Would be disastrous for us.

EURIDICE
Ah, faithless one! Is this
your welcoming? You deny me one glance,
when from a faithful lover,
from a tender husband
I expect embraces and kisses!

ORPHEUS
(What dreadful torture!) Ah, come and keep silent.
Feeling her close by, he takes her hand and tries to continue.

EURIDICE
I should be silent! And this too
(she withdraws her hand angrily)
I should bear! Have you forgotten
memory, love,
constancy and faithfulness! …
Why do you awaken me
from my sweet repose, only to suffocate
the flame of love and chaste union
so dear to us in your breast?…
Answer, traitor.

ORPHEUS
Come along and keep silent.
[26]
Come now, satisfy your husband.

EURIDICE
No, death is more dear to me
than living with you.

ORPHEUS
O cruel one!

EURIDICE
Leave me in peace.

ORPHEUS
No, my life, as a devout shade
I will always be around you.

EURIDICE
But why are you so tyrannical?

ORPHEUS
I am ready to die of worry,
but will never say why.

BOTH
Your gift, o gods, is great,
I recognize it and am grateful;
But the pain which is bound to this gift
is unbearable to me.
(After this duet, both go to different places and each leans against a tree.)

[27]
EURIDICE
What kind of a life is this
that I begin to lead!…And what sad,
awful secret does Orpheus hide from me!
Why does he weep, why is he so afflicted!
Ah, not yet accustomed enough to the misfortunes
that mortals must bear,
my own steadfastness falters.
The light fades from my eyes.
My breath grows ever heavier in my breast.
I shiver… I tremble… and feel my heart
racing with the awful stirrings
of anxiety and terror.

[28]
What a fearful moment,
what a barbaric destiny!
To return from death
and meet such pain!
Accustomed to the contentment
of gentle oblivion,
my heart becomes lost
in such tempests as these.

[29]
ORPHEUS
(Behold, yet more torment.)

EURIDICE
Beloved husband,
Would you thus abandon me? I dissolve in tears,
yet you would not comfort me?
My senses are oppressed with pain,
yet you would not succour me?
Ye heavens, one more time,
am I to die without your embrace, without a farewell?

ORPHEUS
(I can resist no longer: gradually reason abandons me:
I forget the law, Euridice and myself.) And…
(begins to turn around, then changes his mind)

EURIDICE
Orpheus, … my husband …
Ah, … I feel myself … growing weak.
She throws herself down on to a rock

ORPHEUS
No, … wife, listen …
(begins to turn around in order to look at her, impetuously)
If you want to know … (Ah, what am I doing?…
How long must I still suffer
in this horrible hell?)

EURIDICE
My … beloved
remember … me.

ORPHEUS
What terror! … how my heart tortures me!
I can resist no longer;
I rant, I rave, I go mad…ah, my dearest…
(he turns around violently and looks at her)

EURIDICE
Help! … ye gods … I’m dying.
(she dies)

ORPHEUS
How have I lapsed? Feverish love has overtaken me!
(he approaches her hastily)
My wife! … Euridice!
(he shakes her)
Euridice! … Ah, she lives no longer.
My cries are in vain. Wretched me,
I lose her again, this time for ever. O law, o death!
O cruel memory! There’s no help for me,
no one to advise me. I see only,
o terrible sight! the doleful aspect
of my awful state.
Take your fill, vicious destiny: I despair.

[30]
What will I do without Euridice?
Where will I go without my beloved?
Euridice? … O god, reply;
for I am still your faithful one.
Euridice! Ah, neither succour nor hope remain,
neither from heaven nor earth.
What will I do without Euridice?
Where will I go without my beloved?

[31]
But let this life and its pain
be ended once and for all.
I am still on the path towards black Avernus:
No great distance separates
me from my beloved.
Yes, wait, sweet shadow of my idol.
This time you will not cross
the sluggish waters of the Styx
without your husband.
(wants to kill himself)

SCENE TWO

IMENE, and the above
[32]
IMENE
Orpheus, what are you doing?
(disarms him)

ORPHEUS
(violently and furiously)
And who are you, that dare temper my utmost fury
at my destiny?

IMENE
Calm this fury now,
and recognize Imene.

ORPHEUS
Ah, it’s you … yes, I recognize you.
(as if returning to his senses)
Until now, the pain dulled all my senses.
Why have you come?
What do you require of me
in so terrible a moment?

IMENE
To make you happy.
You have suffered enough for my glory, Orpheus.
Now I will bring back Euridice, your beloved.
I need no greater test of your constancy.
Behold, she rises
(Euridice gets up as if waking from a deep sleep)
to be reunited with you.

ORPHEUS
Ye gods, what do I see!
My wife …
(astonished, he runs to embrace Euridice)

EURIDICE
My husband?

ORPHEUS
And now I may embrace you!

EURIDICE
And now I may clasp you
to my breast!

ORPHEUS
(to Imene)
Ah, how can I express my gratitude…

IMENE
Enough: come, adventurous lovers,
let us return into the world and rejoice.

ORPHEUS
O happy day!
O compassionate gods!

EURIDICE
O happy, fortunate moment!

IMENE
The pleasure I bring compensates for a thousand pains.
(leaves)

THIRD and final SCENE
Imene’s magnificent palace in Corinthian style, decorated throughout with flowers and vistas of delightful plants.
Imene, Orpheus and Euridice are followed by a crowd of shepherds and shepherdesses who have come to celebrate Euridice’s return and who begin a lively dance which Orpheus interrupts with the following chorus.

[34]
ORPHEUS
Love shall triumph,
and the whole world
shall serve as the kingdom
of your beauty.
Sometimes your chains
may seem bitter,
but freedom will feel
only the sweeter.

CHORUS
Love shall triumph,
and the whole world
shall serve as the kingdom
of your beauty.

IMENE
Sometimes you despair
in times of trouble
at the cruelty
of a tyrant.
But the lover
soon forgets pain
in that sweet moment
of mercy.

CHORUS
Love shall triumph,
and the whole world
shall serve as the kingdom
of your beauty.

EURIDICE
Jealousy consumes
and devours,
but thereafter
fidelity is restored.
This suspicion
which torments the heart
finally turns
to happiness.

CHORUS
Love shall triumph,
and the whole world
shall serve as the kingdom
of your beauty.

END

translation : Roderick Shaw

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